Be', vedere Mister No volare a bordo di un Mustang e sganciare "confettoni" al napalm su piantagioni di papavero da oppio nel cosiddetto "Triangolo d'oro" non è cosa da tutti i mesi, neppure in una serie d'avventure come la sua. Il landlord locale, il generalissimo Thai, non sta certo a guardare e fa decollare i suoi Spitfire. Luigi Mignacco imbastisce una trama credibilissima e Fabrizio Busticchi e Luana Paesani, con i loro disegni, per un centinaio di pagine trasformano la serie in un albo di guerra - nei cieli e nella jungla - davvero niente male. La seconda avventura si apre così come si chiude la prima, in aeroplano. Stavolta il piper di Drake sorvola le terre selvagge della Patagonia, il "continente" al limite meridionale del mondo, con un trio di clienti che hanno noleggiato un passaggio a casa. Grazie alla "solita" sfortuna di Mister No, i tre si rivelano dei poco di buono. Anzi delinquenti con il pedigree, visto che uno di loro millanta di essere, nientemeno, che il figlio naturale di Butch Cassidy. E così il mito dei due banditi che sarebbero sfuggiti alla morte per terminare i loro giorni, appunto in Patagonia, rivive in chiave moderna mezzo secolo dopo la loro presunta fine. Il Mucchio selvaggio cavalca ancora? I disegni sono di Roberto Diso. L'albo pubblica i numeri 213 e 214 di "Mister No", apparsi originariamente nei mesi di febbraio 1993 e marzo 1993.
